La donna del lago
Soggetto
La donna del lago, melodramma in due atti su libretto di Andrea Leone Tottola, fu rappresentata per la prima volta al Teatro San Carlo di Napoli il 24 ottobre 1819. Esecutori furono Giovanni David (Giacomo), Michele Benedetti (Duglas), Andrea Nozzari (Rodrigo), Isabella Colbran (Elena), Rosmunda Pisaroni (Malcom), Maria Manzi (Albina), Gaetano Chizzola (Serano), Massimo Orlandini (Bertram).
Gli autografi sono conservati presso la Fondazione Rossini di Pesaro e presso il Conservatorio di Parigi.
Il soggetto è tratto dal poema The lady of the lake di Walter Scott (1810).
La vicenda si svolge in Scozia intorno al 1530, all’epoca delle ribellioni degli highlanders contro il re Giacomo V Stuart.
Atto primo
Sulle sponde del lago Kattrine, ai piedi del monte Benledi. Un gruppo di pastori saluta il sorgere dell’alba, mentre lontani risuonano gli echi dei cacciatori. Elena, come ogni giorno, attraversa su una barca le calme acque del lago, vagheggiando Malcom, il giovane guerriero che per amor suo ha disertato le truppe del re unendosi ai ribelli. Attratto dalla leggendaria bellezza della ragazza e deciso a incontrarla, il re Giacomo di Scozia si aggira in incognito nelle vesti di cacciatore, sotto il falso nome di Uberto di Snowdon. Raggiunta la giovane, afferma di essersi perduto e di aver smarrito i compagni. Elena lo invita a salire sulla barca, e non esita a offrirgli ospitalità nella sua dimora, dall’altra parte del lago. Mentre i due guadano le acque, i cacciatori cercano invano il compagno, temendo di averne perso le tracce.
Nella dimora di Duglas, padre di Elena. Albina e Serano, amici di Elena, attendono l’arrivo di Rodrigo di Dhu, capo del Clan Alpino che si oppone alle mire espansionistiche di Giacomo di Scozia. Introdotto nella modesta dimora della giovane, Uberto riconosce alle pareti le insegne guerriere nemiche; Elena gli rivela di essere la figlia di Duglas d’Angus, un tempo precettore del re, schieratosi poi con i ribelli. Nel frattempo, alcune compagne di Elena si rallegrano per le imminenti sue nozze con Rodrigo, che il padre della giovane le ha destinato in sposo, per gratitudine nei confronti dell’ospitalità ricevuta dopo il forzato esilio. Elena, promessa sposa contro la propria volontà, manifesta la sua pena a Uberto, alimentando involontariamente le sue speranze di poterne conquistare il cuore. Il turbamento della giovane è causato in realtà dalla nostalgia per il suo amato Malcom. Per evitare di essere smascherato, Uberto deve congedarsi suo malgrado da Elena e raggiungere i cacciatori suoi compagni.
Quando ormai tutti hanno abbandonato la dimora, sopraggiunge Malcom, che rievoca mesto il suo amore per Elena, contrastato da un infelice destino. Preceduti da Serano e osservati di nascosto da Malcom, giungono Elena e suo padre Duglas. Questi annuncia alla figlia l’imminente arrivo di Rodrigo, e le impone di accettare la sua mano. La donna tenta di opporsi alla volontà paterna, adducendo che dinanzi a una guerra imminente sarebbe inopportuno parlare di nozze. Duglas conferma tuttavia la propria volontà, e nell’udire le trombe di guerra esce per incontrare Rodrigo. Malcom può finalmente mostrarsi a Elena, e i due si giurano fedeltà e amore eterno.
Nella vicina pianura circondata dai monti. Rodrigo viene accolto con inni festosi dagli uomini dell’esercito ribelle e da Duglas. Nonostante le pressioni del padre, Elena non riesce a nascondere la sua angoscia nell’incontrare il promesso sposo, e questo suo turbamento non sfugge a Rodrigo. Alla testa del suo drappello giunge Malcom. Nell’istante in cui i due innamorati si scorgono, e nel momento in cui Rodrigo presenta Elena a Malcom come sua futura consorte, le istintive reazioni dei due giovani lasciano intuire il loro segreto rapporto.
L’imminente attacco nemico unisce di nuovo tutti, spronando alla battaglia. Nel corso di un solenne rito propiziatorio, fra giuramenti e inni di guerra, una meteora attraversa il cielo. Esortati da questo segno, interpretato come presagio di vittoria, i guerrieri muovono incontro al nemico.
Atto secondo
In una fitta boscaglia. Sta per avere inizio la battaglia fra l’esercito del re e le truppe ribelli. Uberto, nelle vesti di pastore, è alla ricerca di Elena, alla quale intende dichiarare il suo amore. La trova presso una grotta, suo temporaneo rifugio, ad attendere notizie del padre, non ancora rientrato. Uberto le confessa il suo amore, ma Elena afferma di essere innamorata di un altro uomo. Di fronte a tale rifiuto, Uberto le offre tuttavia la sua amicizia e un anello, che afferma essergli stato donato dal re di Scozia per averlo un giorno soccorso. In caso di sorte avversa, presentandosi con esso al cospetto del re, potrà ottenerne la grazia per sé e per i suoi congiunti. I due vengono sorpresi da Rodrigo, il quale, in preda alla gelosia per aver osservato di nascosto la scena, chiama a raccolta i suoi guerrieri e sfida il rivale, nel quale individua un fedele del re. L’intervento di Elena non riesce a evitare il duello fra i due contraenti.
In una grotta. Nel frattempo, abbandonata per un istante la battaglia, Malcom si dirige alla grotta per mettere in salvo Elena dalle truppe di re Giacomo, penetrate nei territori del Clan Alpino. Ma vi trova solo Albina, sconsolata. Sopraggiunge Serano ad annunciare la disfatta dei ribelli e la resa di Duglas, che intende consegnarsi al re per implorare la pace e placarne la furia. Di questo, egli ha informato Elena, che si è precipitata alla reggia alla ricerca del padre. Alcuni guerrieri recano la notizia che Rodrigo è stato ucciso in duello, e che la vittoria delle truppe di re Giacomo è ormai certa. Costernato, Malcom parte con essi, alla ricerca dell’amata.
Nella residenza reale di Stirling. Duglas chiede clemenza per sua figlia e per il suo popolo. Ostentando una simulata inflessibilità, il re congeda l’anziano precettore consegnandolo alle guardie. Elena viene introdotta nella reggia, nelle cui stanze aveva trascorso l’infanzia e la sua prima giovinezza. Grazie all’anello donatole da Uberto, spera di ottenere la grazia per il padre e per i suoi. Da una delle regie stanze, sente la voce di Uberto intonare un canto d’amore che menziona il suo nome. Nel rivedere il giovane, Elena manifesta la propria gioia e gli chiede di condurla al cospetto del sovrano.
La corte è radunata nella sala del trono. Fra dame e cavalieri, lo sguardo di Elena cerca invano il re. A questo punto, l’uomo le rivela che il re di Scozia è di fronte a lei, poiché altri non è che Uberto di Snowdon. Recuperata la sua autorità, re Giacomo mantiene la promessa e concede la grazia a Duglas, a cui restituisce i titoli di nobiltà. A Malcom, anch’egli suo prigioniero, finge di voler somministrare una pena commisurata al suo tradimento. Ma poi, di fronte agli astanti, l’abbraccia e unisce la sua destra a quella dell’amante. Nel sollievo generale per la pace ritrovata, Elena riesce a stento a esprimere la sua felicità di fronte al padre e a Malcom.