ROF 15K: Graham Vick al Festival
In occasione della mostra ROF 15k, ripercorriamo la storia dei registi autori dei modellini esposti nella mostra ospitata al Museo Nazionale Rossini. Il primo è Graham Vick, regista inglese recentemente scomparso a cui è stata dedicata l’edizione del ROF 2021.
Graham Vick è stato particolarmente rilevante nella storia del Rossini Opera Festival. Dal 1994 al 2019 ha curato cinque regie per il Festival, i cui modellini di scena, realizzati con grande cura dai suoi scenografi, sono esposti nella mostra ROF15k e al Museo Nazionale Rossini di Pesaro.
L’inganno felice del 1994 segna il debutto di Graham Vick al ROF. La direzione musicale è affidata a Carlo Rizzi, mentre scenografia e costumi sono curati da Richard Hudson. L’allestimento è stato ripreso nel 2015 con Denis Vlasenko alla testa dell’Orchestra G. Rossini, e poi portato in tournée alla Royal Opera House Muscat.
Nel 1997 Vick presenta Moïse et Pharaon con la direzione di Wladimir Jurowski e le scene di Stefanos Lazaridis. Il monumentale spettacolo progettato per gli spazi dell’ex Palasport, valse al regista inglese il Premio Abbiati per la migliore regia.
Nel 2011 Vick torna a Pesaro per Mosè in Egitto con una nuova produzione che vinse il Premio Abbiati per il miglior spettacolo. L’allestimento di Vick, con le scene e i costumi di Stuart Nunn, rivede la vicenda biblica in un’ottica più ampia, denunciando qualsiasi forma di totalitarismo politico, mentre la direzione musicale è di Roberto Abbado.
Per il ROF 2013, Vick firma la regia dell’ultima opera del catalogo rossiniano, Guillaume Tell. Anche in questo caso, la visione del regista si emancipa dalla vicenda storica, riproponendo la rivolta dei contadini svizzeri contro il governo austriaco in un’ottica senza tempo, analizzando il confronto tra oppressori e oppressi. Michele Mariotti sul podio dirige un cast d’eccezione con Juan Diego Flórez, Marina Rebeka, Celso Albelo, Amanda Forsythe, Nicola Alaimo. La scenografia e i costumi sono firmati da Paul Brown.
Il 2019 è l’anno della sua ultima regia al Rossini Opera Festival: Semiramide. Grazie all’introduzione di elementi simbolici all’interno della trama dell’opera, i personaggi acquistano profondità secondo inedite sfaccettature psicologiche. In una rilettura in chiave borghese, Semiramide viene rappresentata ponendo il focus sul personaggio di Arsace, ruolo en travesti di cui viene esaltata l’ambiguità sessuale, interpretato per l’occasione da Varduhi Abrahamyan. Michele Mariotti è di nuovo sul podio mentre a collaborare nuovamente con Vick per la realizzazione di scene e costumi è Stuart Nunn.
Pubblicata il : 4 novembre 2021